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sabato 22 novembre 2008

Martino


Piove. Osservo la terra zuppa dalla finestra. Piove. Il cielo denso d’umidità. Luce fredda. Piove. Come tutti i giorni o quasi, da mesi. Sofia sonnecchia sulla coperta di lana messicana ripiegata sul sub-woofer. Ascolto Kebir sgranocchiare nella ciotola.
- basta, Kebir. Stai ingrassando troppo! –
Ale sdraiato sul divano con il telecomando in mano, con il piumino addosso. Scilla sotto il piumino. Dormono anche loro. La tivù accesa a basso volume. Mi preparo una tisana. Vado alla porta. Odore di natura bagnata. Sorseggio. Lo sguardo si perde nell’orizzonte, nel verde, in un ricordo. Una speranza ormai lontana. Troppo lontana. Solo un piccolo puntino in un angolo del cuore. Mi viene in mente di aver conservato alcune delle sue vibrisse che ritrovavo sul pavimento. Ricordo il suo odore. All’improvviso un groppo in gola. Una lacrima è morta prima di nascere.
Addio Martino.

3 commenti:

spino ha detto...

porca miseria...ma non era scappato?

MONICA PEZZOLI ha detto...

...scappato..difficile k un gatto castrato affezionatissimo scappi. gli sarà accaduto qualcosa. succede spesso. un'auto, un cane, qualk stronzo, ..

spino ha detto...

uhm...non è che lo avevi messo a dieta? :)