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martedì 13 maggio 2008

I RACCONTI DI PEZ: novembre 2006 - All'inizio fu un sogno premonitore

novembre 2006.
Mi sveglio quasi infastidita. Preoccupata forse. Un grande punto interrogativo è comparso sulla mia testa. Mi perseguita. C’era una logica nel sogno che avevo fatto. Lo so. Ne sono certa. Deve esserci. Ma non riuscivo a comprendere quale. Mi sciacquo il viso. Ci penso. Non ho tempo per scrivere ed i vari dettagli del sogno potrebbero perdersi nei meandri della mente. Potrebbero essere fondamentali. Potrei dimenticarli e non voglio. Così per prima cosa devo ripercorrere il sogno, raccontarlo, ripensarlo. Mentre mi preparo. Ci penso. Faccio colazione. Ci penso. Siamo in bagno. Lo racconto ad Ale. Ci penso. Ma non riesco proprio a carpirne il senso, la morale. È stato un sogno troppo intenso, troppo reale. Deve esserci un nesso logico. Una premonizione. Siamo all’interno della “Sacrada Familia”. Io ed Ale. Siamo in alto. Molto in alto. Stiamo salendo. Le scale sono tortuose, ripide, a chiocciola. In muratura ocra opaca. O tufo. O forse del materiale reale della Cattedrale. Salgono in un tunnel stretto ed a volte hanno passaggi all’esterno. A strapiombo. Nel vuoto. Senza balaustra, senza ringhiere. In bilico. Proprio in uno di questi passaggi pericolosi vedo i gradini sgretolarsi davanti a me, sotto i miei passi, si stanno distruggendo. Ma non ho paura. Ale è davanti a me di massimo dieci gradini. Si sgretolano. Ale si volta verso di me e mi porge la mano per aiutarmi. Gli dico di non preoccuparsi perché sono in grado di superare l’ostacolo. Ce la faccio. Lo so. Ci affacciamo mentre saliamo, mentre tutto si sgretola in polvere. Sotto, all’esterno, c’è Marcello. Ci guarda dal basso. Mi sembra strano che sia lì. In un mio sogno. Sotto la Sacrada Familia. Che ci fa lì?
- Guarda Ale, c’è tuo babbo! –
Perché c’è? Saliamo. E saliamo.
Beeeeeep beeeeeep beeeeeep.
È ora di svegliarsi. Mi ritrovo nel letto con uno strano sapore in bocca. Con la sensazione dei gradini che si sgretolano in polvere, in sabbia sotto i miei piedi. Con l’immagine di Marcello. Con i miei perché. Mi sveglio quasi infastidita. Preoccupata forse. Un grande punto interrogativo è comparso sulla mia testa. E per ora non ho risposte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me ogni tanto capita di fare sogni fantastici, dove però ho paura, sogni nei quali cammino salendo per scale a chiocciola infinite o mi butto nel vuoto.
Spesso mi sveglio con il batticuore, ho paura del vuoto, della caduta libera.

So che c'è una interpretazione a questo, che è una cosa molto comune e che indica una precisa situazione del nostro animo.
Su google ci sarà sicuramente qualcosa...

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