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giovedì 17 aprile 2014

due mamme allo specchio: Il primo incontro



Ed eccoci di nuovo al nostro nuovo articolo con uscita bisettimanale di due mamme allo specchio: una mamma di cuore (io) e una mamma di pancia (Rosamaria) che si raccontano e raccontano della loro esperienza di maternità, così uguale e così diversa. Seguiteci nel mio blog e nel sito di mammachemamme.org . http://mammachemamme.org/2012-09-18-01-52-23/storie-di-mamme/item/603-il-primo-incontro.html
Qui l'articolo, argomento trattato il primo incontro, cioè il parto...




Erano le ore 15;10 del 11 dicembre.

Si sono rotte le acque, sono lì lì per partorire. Le doglie ormai sono così ravvicinate e intense che mi sento come in una centrifuga. Vorrei chiedere l'epidurale ma non si può. Nessuno fa l'epidurale per un parto di cuore. Non potrei essere la prima?

"Mio figlio è già nato tanto tempo fa, ma io partorisco oggi; ora. Arriviamo nel parcheggio della casa famiglia. In auto un silenzio assordante. E dal finestrino lo vedo. Un bimbo piccolo di spalle che sale le scale assieme a due signori anziani, i volontari della protezione civile. Mi dico “è lui”. Indossa pantaloni di velluto a coste arancioni, un giubetto blu scuro. È così piccolo. Il cuore mi batte all'impazzata. Scendiamo di corsa dall'auto e lo raggiungiamo. Non riesco più a pensare. Lo chiamiamo, si gira, … apnea … è bellissimo. Mi scruta, sorride emozionato, grida “papààààààà” e gli corre incontro lanciandosi tra le sue braccia.

Ho partorito, è nata una nuova famiglia. Non tagliatemi il cordone ombelicale, grazie. Ci abbracciamo tutti e tre, forte, stretti stretti. Poi rientriamo e giochiamo con un garage delle macchinine e a bubu settete, ci osserviamo increduli, ci sfioriamo; tutto il pomeriggio. Lui è intimidito dai forti sentimenti che prova, per tutto il pomeriggio non pronuncia che poche parole. Ma ride, ride e ride.

Attendeva da tanti anni una mamma e un papà, ora sono arrivati. Saranno buoni? Noi ubriachi di felicità ed emozioni ancora non riusciamo a crederci. Ho partorito un bambino di 5 anni. Lui era già nato, io come mamma sono nata oggi. La nostra famiglia è nata oggi. Quella notte per la forte adrenalina in corpo io non ho chiuso occhio. Mio marito ha russato.

Da domani per noi ci sarà una nuova vita. Una vita a tre!"


Monica Pezzoli, mamma di cuore

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"Spingi! Forza Rosamaria … un altro sforzo e potrai abbracciare la tua piccola!

Sono davvero stanca, ma spingo.

Guardo nel vuoto e spingo. Il dolore, l’affanno, la paura, la stanchezza, ma spingo!

Ed ecco, finalmente ti sento scivolare via dal mio corpo.

Dovrei essere felice.

In quell’istante penso che dovrei toccare il cielo con un dito ma invece mi sento mancare.

Forse sono talmente esausta che non mi rendo conto: è nata mia figlia?

Ed io invece provo solo vuoto, assenze, tristezza.

Ti poggiano per qualche istante su di me, non ho neanche il tempo e la forza di accarezzarti e ti guardo andar via. Sei piccola, scura, piena di capelli e hai bisogno di cure ma penso che anche io ho bisogno di cure. Come faccio ad occuparmi di te?

Fanno i controlli di rito e tuo padre ti prende in braccio: non l’ho mai visto così felice! Esaltato. Dice che sei stupenda.

Ma io non sento nulla, ho solo voglia di sparire. Di andare lontano, di non sentirmi così, perché così è diverso da tutte le mie aspettative e da quello che conosco.

Mi mettono in piedi, firmo dei moduli, abbraccio mia madre e con le mie gambe tremanti vado a stendermi sul letto.

Ti stanno lavando e mi agito dentro come se fossi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Mi tocco la pancia e non mi sento mamma, non mi sento donna, non so cosa sono.

Tutti intorno a sorridere e a chiamarmi “mammina”, ma percepisco solo il frastuono delle parole.

Poi arrivi. Hai indosso i vestitini che ti ho comprato quando ancora eri in pancia. Profumi di pulito e di estraneità. L’ostetrica ti mette addosso a me e mi scopre il seno.

Improvvisamente ti attacchi. Una sensazione fortissima mi pervade, mi scuote, non posso oppormi ed ecco che adesso sento.

Si…sento il tuo bisogno di me, il tuo vero odore, il tuo corpicino stretto a me come quando ti cullavo da dentro, sento che non sei un’estranea, che anche io ho bisogno di te.

Sento che sei mia figlia e che sono una madre. La tua."

Rosamaria Marino, mamma di pancia


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