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martedì 1 luglio 2014

Due mamme allo specchio: come cambia la vita al ritorno a casa!



Come cambia la vita con un figlio? Una vera rivoluzione, un tornado a ciel sereno..
Scusate per il ritardo dell'uscita del nuovo articolo delle due mamme allo specchio, una di cuore (io) e una di pancia (Rosamaria, causata da imprevisti in vacanza!
Ora eccoci qui al nostro appuntamento... e speriamo di farci perdonare donandovi una buona lettura.
Continuate a seguire le nostre avventure...



“Mamma guarda”, “Mamma mi aiuti?”, “Mamma mi pulisci?”, “Mammaaaaaaaaa” … indispensabile, indiscutibile, onnipresente.
Il cervello di mamma è occupato da un virus chiamato figlio.
E mamma non riesce più a concentrarsi nel fare anche solo una cosa per volta; e dire che prima ne facevo almeno tre assieme mentre ne pensavo altre diciotto.
Mamma non può fare da sola neanche pipì.
Mamma vittima di un nano possessivo si ritrova, in spiaggia (ma non solo), a dover distogliere lo sguardo all'eventuale avvicinamento di altri nani, anche se sconosciuti ... altrimenti si scatenano guerre puniche, spietati giochi di competizione, combattimenti crudeli a schizzate d'acqua e tirate di sabbia, dimostrazioni di forza, e altro ancora. E sembra d'esser nel Medioevo.
Mai contesa fino a questo punto (o forse si ... ma è un'altra storia).
Mamma posseduta da un’entità che fagocita coccole abbracci e baci … e addio seratine romantiche di coppia, domeniche invernali accoccolati sul divano a goderci un film e rilassarci, giornate care a dipingere, vita mondana ...
Per i primi 2 mesi eravamo sull’orlo di una crisi di nervi. Eravamo confusi e felici, ma anche stanchi … mi sono portata dietro mal di gola da stress tutti i santi giorni per 2 mesi, ci guardavamo io e mio marito e sembrava esserci passato addosso un caterpillar.
Un caterpillar di 5 anni. Le sue esigenze, i suoi giochi, le sue grida, le risate, gli sbaciucchiamenti e le pernacchie qua e là (a chi capita, capita!), le litigate … ci si ritrova a riorganizzarsi la vita calcolando di avere per sé solo 30’ al giorno, quando va bene.
Ti accorgi che appena senti un suo mugolio notturno gli occhi ti si aprono e il tuo cervello è già sveglio all’istante anche se dormivi profondamente, anche se lui dorme in un’altra stanza.
Mai per niente e nessuno il mio corpo avrebbe reagito così.
Ti accorgi che ti senti appagata nel nutrirlo e accudirlo. Ti accorgi che la tua memoria è paragonabile a quella di un’ottantenne a causa della stanchezza. Ti chiedi chi o cosa sei diventata … poi vai in bagno a lavarti i denti e trovi gli spazzolini di mamma e papà appoggiati sul lavandino, tuo figlio li ha preparati con sopra il dentifricio.
Tuo figlio ha avuto un gesto d’Amore per te.
E allora ti guardi allo specchio e sorridi.

Monica Pezzoli, mamma di cuore
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Quanto ero arrabbiata!!
Con quelli del corso pre-parto (in particolare con la psicologa), con mia madre, mio marito, con tutti quelli che prima della nascita della mia bimba mi avevano prospettato l’inizio di un’avventura meravigliosa, faticosa si ma meravigliosa.
Meravigliosa? Devastante direi!
Non fare un pasto se non in meno di 5 minuti e la doccia anche in meno tempo, non dormire più di tre ore di seguito.
Non più film, week end spaparanzati sul divano, vita sociale con cene e aperitivi.
I primi tempi della nascita della mia cucciola, davvero non sapevo come avrei potuto resistere!
La guardavo, piccola, indifesa ed estremamente presente in ogni attimo della mia vita.
L’amore nel guardarla, nel tenerla stretta, i suoi inizi di sorrisi, devo ammetterlo, non sempre compensavano pienamente le situazioni rocambolesche e alquanto scomode in cui mi trovavo.
L’arrivo in casa di un bambino è uno stravolgimento totale.
Poi per carità, ci sono donne che riescono a gestire tutto magnificamente come fosse il vestito perfetto che avevano aspettato da sempre di indossare.
Ma io non sono fra quelle e ancora oggi (14 mesi della mia piccola), combatto un po’ il cambiamento.
Si perché quello è stato il mio vero errore:
Combattere il Cambiamento e Pensare di Addomesticarlo... di Controllarlo.
La maternità è un cambiamento che va abbracciato e soprattutto ACCETTATO
pienamente e profondamente.
E quindi, dopo qualche mese, dosi di accettazione e una fatica stratosferica, mi sono trovata finalmente a ridere: si ridere!
Di me sconvolta allo specchio vestita senza più alcun criterio modaiolo, di me intenta pianificare ogni istante della mia vita (comprese le gite necessarie in bagno) in funzione di una poppata e un suo sonnellino, di me festeggiante per avere visto 5 minuti di tv o avere parlato per più di 10 minuti con un’amica al telefono.
Di me non più incasellata nelle mie sovrastrutture di Donna del 2013, ma adesso Madre.
Di me ri-trovata (per citare qualcuno...) accarezzandomi dolcemente per avere finalmente compreso che nella vita le vere priorità sono altre.

Rosamaria Marino, mamma di pancia



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