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martedì 29 maggio 2007

I RACCONTI DI PEZ : " Una giornata tutta per me. "

UNA GIORNATA TUTTA PER ME.

Ore 8;40 circa.
Prendo la mia medicina con un goccio d’acqua. Ozio ancora un pò a letto.
Ore 9.
Sono in cucina. Mi preparo un gustoso cappuccino schiumato come quello del bar e mi apparecchio il tavolino portatile. Tovaglietta all’americana, cucchiaino, tovagliolo, biscotti di vario tipo, cappuccino fumante e profumato, fette biscottate con spalmata la marmellata di fichi che ho fatto la scorsa estate. Ecco. E’ tutto pronto. Prendo il tavolino portatile e mi dirigo a letto. Goduria totale. La colazione a letto per me è un piacere infinito.
Accendo la tv. Non ci sono programmi interessanti a quest’ora del mattino..ma che importa!?! Termino con calma di mangiucchiare rilassata.
Ore 10.
Mi alzo dal letto. Che giornata fantastica che ho davanti. Apro le imposte delle finestre. C’è il sole. Quasi quasi mi preparo un bel bagno tiepido. Mi lavo i denti. Intanto la mia mente viaggia verso immagini da dipingere. Mi spalmo la maschera sul viso. Azzurro steso a grandi pennellate caotiche e trasversali. Apro i rubinetti della vasca e verso gli olii essenziali profumati. Forme evanescenti di corvi in volo. Movimento puro delineato dal colore in un tratto confuso. Nient’altro. Tolgo la maschera dal viso e mi massaggio con una crema idratante. Accendo la radio. Non c’è musica che mi ispira e allora ..ma si.. inserisco il cd della Callas! Torno in bagno. L’acqua è quasi pronta. Preparo accanto alla vasca due libri per avere la scelta, una ..anzi due sigarette, limetta per le unghie, smalto. Questa giornata stupenda la dedico proprio a coccolarmi.
Ore 11.
Finalmente in vasca. AAhh che piacere rilassante. Accendo l’idromassaggio. Mi leggo qualche pagina di “la personalità ed i suoi disturbi” di Lingiardi alternandolo con un libro divertente di Luciana Littizzetto. Le bolle smuovono delicatamente la carne. La schiuma accarezza la linea di bagno-asciuga della pelle. Accendo la cicca. Umh..aspiro catrame, nicotina. Intanto penso. Penso alla vita, ai desideri, alle vacanze. Kebir miagola seducente da fuori la porta. Vorrebbe essere anche lui in bagno, non riesce proprio a starmi lontano il mio dolce e morbido Kebir.
- Aspetta..-
- Miiiiii –
- Arrivo! –
Apro la porta gocciolando un po’ su tutto il pavimento e con qualche brivido da sbalzo di temperatura che accappona la pelle.
Kebir soddisfatto entra lentamente come per dire “vedi, comando io!”.
E forse ha ragione. Mi ha addestrato in base alle sue esigenze. Il mio fragile e spelato Kebir dal sangue blu sempre accanto a me, sempre in cerca di compagnia. Non potrei farne a meno. Lui curioso, lui che mi dorme sdraiato su un lato accasciato sul mio petto, lui freddoloso con i reumatismi, lui che sembra un folletto. Il mio folletto. Il gatto degli Elfi. L’idromasaggio è terminato. La sigaretta anche. Esco dalla vasca. Brrr, che freddo. Spalmo l’olio di monoi al profumo di cocco acquistato durante il viaggio di nozze in Polinesia francese. Come non fare un salto col pensiero in Polinesia? Impossibile non farlo. Il profume delicato dell’olio è un teletrasporto temporale immediato. Il vento di un caldo tiepido piacevole, colori da confezione completa di matite da disegno, l’odore di sale e sole sulla pelle, le palme, gli squaletti dalla pinna nera sulla riva della laguna. La giornata meravigliosa alla laguna blu..il cuore mi si è allargato come un cocomero al solo pensiero. L’esperienza emozionate di fish fidding con gli squali. La barriera corallina. Viaggio spettacolare in un mondo parallelo. La serenità della Polinesia. Io che mi spalmo l’olio di monoi in stanza nella nostra capanna fatta di corallo e palma da cocco nell’isola di Tikheau. Ale che mi osserva e fotografa mentre se la gode sdraiato sul letto soffice e pulito. I nostri giri col motorino tutt’intorno le isole montagnose di Moorea e Huahine. Il pesce crudo marinato al cocco o alla vaniglia. Che squisitezza. I paguri così comici che sembravano i pagliacci delle spiaggie. L’incontro inaspettato con la fragile tartaruga marina. Tutto è tatuato sul mio cervello e basta un odore un colore per catapultarmi in quei magnifici giorni.
Mi asciugo i capelli davanti lo specchio, dietro di me non vedo la Polinesia ma il mio bagno e vivo la sensazione un po’ malinconica di chi è appena rientrato dalle vacanze. E’ un pezzo che l’impianto stereo ha smesso di suonare. Cambio cd. Un po’ di carica esplosiva di Skin. Si.
Ore 12;30.
La mattina è quasi andata via.. indosso una canottiera ed un paio di calzoncini.
Quasi quasi mi godo qualche ora di questo sole debole i primavera. Prima accendo la lavatrice. Scendo in giardino. Kebir mi segue mentre miagola. Annaffio le piante e le curo un po’ con qualche carezza e con lo sguardo amorevole. Kebir chiede attenzioni. Mi passa davanti mentre salgo le scale e mi occupa la strada, si sdraia, mi guarda e miagola per ricevere carezze. Affondo il mio viso nel suo tenero pancino di velluto. Altro momento di puro piacere. Che pancino che hai Kebir! E tu lo sai.. Torno su a prender un succo di frutta fresco. Ah cavolo! E’ finito il succo di pompelmo! Uffa. Mi adatto all’Ace di Alessandro. Metto un cd di Bjiork a tutto volume e faccio più viaggi per portarmi in giardino una tela ed i colori ad olio. Eh si. E’ ora di dipingere un po’. Entro in trance. Sono in un’altra dimensione. Ora non esisto per questo mondo. Squilla il cellulare. Squilla. Squilla. Squilla. Non ci sono per nessuno!!!
Ore 14 circa.
Ho fame. Il cielo si è annuvolato e comincia a fare freschetto. Torno n casa. accendo la tv su Mtv, mi fa compagnia mentre mi muovo in casa. Kebir miagola con voce delicata ma insistente circunavigando le sue ciotole continuamente.
- ..vuoi la pappa, Kebir? Eh si che la vuoi.. tieni ciccione. Ecco i croccantini! –
Guardo la chiamata non risposta al cellulare. Ale. Richiamo.
- Buongiorno –
- Ciao mostro! Prima ero impegnata.. stavo dipingendo.. –
- Brava. Cosa? –
- Lo vedrai stasera.. che fai? –
- Guardo i Simpson.. tu? –
- Stavo per mangiare. Ah già, ci sono i Simpson. Ora li guardo pure io. Stasera ti preparo le polpette al sugo. Ti vanno? –
- Si, buone. Come vuoi. Stanno cominciando.. –
- Uh si. Ciao cicillo, a stasera. –
- Ciao patata –
Mi piace cucinare le cenette succose per Ale quando sono libera dal lavoro. E’ come coccolarlo, occuparmi di lui. In fondo fa parte della biologia della donna nutrire, coccolare e proteggere. Ma guarda che cavolo di discorsi vado a fare…IO…convinta femminista, anarchica…ma forse in modo democratico e non integralista. Sarà questo a salvarmi?
IO, figlia di sessantottini - in parte però pentiti - e nipote di cattolici conservatori; IO, artista e impiegata; IO, femmina in tutto ma con il cervello di un maschio; IO, con l’anima vagabonda e zingara ma sposata felicemente con uno stanziale; IO, impulsiva ed irrazionale ma anche calcolatrice; IO, timida e narcisista; IO, feticista; …IO, ..contraddizione ambulante!
Congetture.E’ meglio che mi metto a cucinare!

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